Raboso piave
sin.
Friularo, rabosa nera, raboso nostrano.
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Storia:
Il Raboso, vitigno autoctono a bacca nera tipico della Marca Trevigiana, ha origini antichissime: è infatti coltivato nel Nord Est dell’Italia, ed in particolare nel Veneto Orientale, da circa 3000 anni come dimostra la celebre opera Naturalis Historia di Plino in cui cita il Picina omnium nigerrima, vitigno a bacca nera antenato proprio del Raboso. Il nome Raboso si pensa possa essere riconducibile all’omonimo affluente del Fiume Piave, ma anche all’aggettivo "rabioso", un termine che il dialetto veneto utilizza per descrivere un frutto non ancora maturo, leggermente astringente e quindi dal carattere marcato.
Alla fine degli Anni ’90, grazie all’impegno e alla volontà di sperimentare di alcuni vignaioli della sinistra Piave, che hanno introdotto nuovi sistemi di coltivazione dell’uva e ridotto la produzione per ogni singola vite, è riuscito ad affermarsi con successo nel ricco panorama viticolo internazionale. |
Diffusione:
La sua coltivazione si estende storicamente a ridosso del fiume Piave per tutta la pianura trevigiana, da Conegliano a Vazzola, fino a Oderzo, Motta di Livenza e San Donà di Piave.
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caratteristiche sensoriali del vino: dal Raboso si ottiene un vino dal colore rosso rubino intenso, con profumo vinoso, fruttato e floreale da giovane, con sentori di marasca e violetta, e di frutta secca, più spiccati, nel tempo. Al gusto è secco, sapido e caldo, dotato di buona struttura, con spiccata acidità e tannicità un pò rustica, che tendono a smussarsi con l'affinamento. |
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